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Ridurre i rischi legati all’aggiornamento degli storage enterprise (Parte 2)

De-Risking Enterprise Storage Upgrades (Part 2)

Guest Blogger: Vicepresidente Ricerca, Infrastrutture, Piattaforme e Tecnologie di IDC

La prima parte di questo post analizzava i più comuni approcci alla progettazione di sistemi storage enterprise utilizzati per ridurre i rischi legati agli aggiornamenti. Questi approcci sono applicati da Infinidat in InfiniBox, il suo storage enteprise, nel quale sono però stati introdotti anche altri elementi unici di differenziazione, che offrono un valore aggiunto importantissimo per i clienti, che li aiuta a ridurre i rischi legati agli aggiornamenti dei loro storage. Infinidat garantisce sistemi con una disponibilità dei dati pari al 100%, il cui approccio unico alla riduzione dei rischi in caso di aggiornamento non fa che confermare la comprovata capacità dell’azienda di garantire quello che promette. Le innovazioni includono:

​  De-Risking Enterprise Storage Upgrades (Part 2)
  • Innovativa ridondanza hardware.  Le architetture di array di molte aziende sono costruite attorno a un design dell’hardware che prevede una coppia di controller. Indipendentemente dal fatto che si tratti di configurazioni active-active o active-passive, gli aggiornamenti del firmware o del software del controller nei sistemi tradizionali vengono effettuati in modo “consecutivo”, ovvero l’utente finale deve prima aggiornare un controller e, una volta terminato, può aggiornare il secondo. Il sistema continua a funzionare durante gli aggiornamenti, il che ha due implicazioni. Innanzi tutto, mentre viene aggiornato il primo controller, il sistema funziona nella stessa modalità “di emergenza” che verrebbe adottata in caso di guasto del controller. Di solito, questo significa che il sistema passa da una modalità cache “write back” con più elevate prestazioni a una modalità cache “write through” con prestazioni più basse, per salvaguardare l’integrità dei dati, influenzando le prestazioni dell’applicazione in caso di aggiornamento effettuato su architetture tradizionali a doppio controller. Significa anche che sui sistemi deve essere effettuato un test di regressione per assicurare che funzionino in due configurazioni diverse: una nella quale il firmware è lo stesso su entrambi i controller e una nella quale sui due controller vengono eseguite simultaneamente due versioni del firmware diverse.

    InfiniBox di Infinidat utilizza un’architettura a tre controller che collaborano in modalità active-active-active durante il normale funzionamento. Tutti gli aggiornamenti legati ai controller vengono svolti contemporaneamente senza interrompere i servizi dell’applicazione. Aggiornare il firmware dei controller richiede solo alcuni millisecondi, ed essendo il processo simultaneo, tutti i controller vengono aggiornati alla nuova release prima di raggiungere il time-out delle applicazioni, garantendo quindi la continuità dei servizi senza interruzioni. Questo aggiornamento sincronizzato non richiede alcun test di regressione tra generazioni diverse del software, dal momento che i clienti non dovranno mai eseguire contemporaneamente diverse release in diversi controller (di solito una prospettiva più rischiosa rispetto all’uso della stessa release) e non è necessario che il sistema entri in una modalità cache “write through” con un impatto negativo sulla performance.

  • Approccio a pacchetti.  La maggior parte dei sistemi Infinidat venduti vengono utilizzati per consolidare i workload di due, tre e a volte fino a quattro sistemi legacy di storage enterprise. Per questa ragione, la capacità storage media fornita ai clienti Infinidat è notevolmente superiore rispetto a quella offerta da altri vendor, considerando che i requisiti crescono rapidamente nel tempo. Per soddisfare al meglio le crescenti necessità di archiviazione dei clienti, tutti i sistemi forniti da Infinidat sono dotati di back-end di sistema già configurati. Se i clienti hanno bisogno di aumentare la capacità, devono solo utilizzare lo spazio necessario (già disponibile nel sistema) ed effettuare il pagamento. In questo modo, l’espansione della capacità comporta solo una semplice attività software senza il bisogno di interventi sul campo da parte dei tecnici, il che rende il processo molto più veloce e consente di evitare completamente i rischi associati agli aggiornamenti manuali.
  • Esperienza e competenza di sviluppo comprovate.  Tra tutti i vendor di storage enterprise che hanno visto la luce nell’ultimo decennio, solo in pochi vantano l’esperienza e la competenza di Infinidat. Il fondatore di Infinidat (Moshe Yanai) è stato il designer originale dello storage EMC Symmetrix e fondatore di XIV. Nel 2011, Yanai ha fondato Infinidat portando in questa nuova avventura molti degli sviluppatori che avevano collaborato con lui ai due progetti precedenti, i quali, a loro volta, hanno portato con sé le proprie competenze. InfiniBox è una piattaforma di storage enterprise sviluppata in modo molto intelligente, dotata di alcune innovazioni uniche che rappresentano modelli di progettazione successivamente copiati in molti altri storage. L’obiettivo di questo blog non è discutere nel dettaglio di questi altri sistemi, tuttavia essi sono descritti approfonditamente nel profilo vendor, molto completo, redatto da IDC per Infinidat (Infinidat Bucking External Storage Market Trends with Continued High Revenue Growth and Profitability, IDC #US43193317, dicembre 2018).

    L’esperienza dell’azienda è evidente non solo nelle funzioni implementate da Infinidat, ma anche nel modo in cui sono state realizzate. Suggerisco a tutti i potenziali clienti di Infinidat di addentrarsi nello specifico di queste funzioni nella fase di confronto dei diversi vendor o nella fase di due diligence prima di acquistare un sistema. Un valore importante da considerare è l’efficienza del codice di sistema operativo dello storage. Un NDA con Infinidat non mi consente di indicare il numero di righe di codice effettive del sistema operativo di Infinidat, ma in quanto potenziali clienti potrete sicuramente confrontare questo valore con quello di altri brand. Così facendo, scoprirete che il paragone è decisamente a favore di Infinidat che, con un codice più semplice è in grado di offrire un set completo di features dello storage enterprise. I sistemi più semplici tendono infatti a garantire operazioni più affidabili.

    La comprovata esperienza del team di sviluppatori è evidente anche in altre decisioni prese - non solo in termini di design software-defined, esecuzione di funzioni di gestione storage e nello spazio utente e uso di IA/ML per massimizzare l’aderenza agli SLA con gestione automatica dello storage con regolazione dinamica - ma anche in aree più distintive, ad esempio l’architettura a tre controller, i sistemi di locking altamente scalabili che garantiscono sempre prestazioni molto elevate, strutture di metadati trie-based, diversi approcci in termini di capacità e molte altre funzioni a disposizione dei potenziali clienti grazie a Infinidat.

Il fondamento logico alla base dell’interesse di Infinidat per l’affidabilità e la disponibilità dei suoi sistemi è chiaro, dato che InfiniBox si concentra sul consolidamento dei workload provenienti da altri sistemi storage multipli. Molte altre funzioni del sistema supportano la garanzia totale di disponibilità dei dati al 100%: un esempio per tutti è l’attenzione alla riduzione dei rischi derivanti dagli aggiornamenti. Spero che questa analisi vi aiuti a comprendere meglio in che modo l’approccio di Infinidat agli aggiornamenti sia decisamente diverso da quello dei suoi competitor.

Informazioni Eric Burgener

Eric Burgener è Vicepresidente Ricerca dell’Enterprise Infrastructure Practice di IDC. Le sue ricerche si concentrano su sistemi di storage, software e soluzioni, tracciamento trimestrale, ricerca sugli utenti finali, servizi e programmi di consulenza. A partire dalla sua esperienza in ambito storage enterprise, la ricerca di Burgener pone particolare enfasi sugli array con ottimizzazione flash, sulle emergenti tecnologie di memoria persistente e storage software defined. Partecipa attivamente all’IT Buyers Research Program di IDC e pubblica con frequenza sul blog post incentrati sulla gestione dell’infrastruttura e dei dati.